Pagina:Commedie di Aristofane (Romagnoli) III.djvu/54


LISISTRATA 51


Già non ci lasciavate aprir bocca! Contente
di voi, non s’era certo. Pur, si stava al corrente
di quel che facevate. E quante e quante volte,’
stando in casa, s’udivano le decisioni stolte
prese da voi su qualche affar di gran momento.
Col riso su le labbra, con l’anima in tormento,
vi chiedevam: « Che avete deciso stamattina
su la pace? Che cosa dirà la colonnina? » —
«E tu, che cosa c’entri? — rispondeva il marito —
Vuoi star zitta? » Ed io, zitta!

vincibella

Di’ che avessi obbedito
io!

commissario

Se non obbedivi, assaggiavi il bastone!

lisistrata

E dunque, in casa e zitte! Qualche altra decisione
ci giungeva all’orecchio, dell’al tre più funesta,
e chiedevamo: « Sposo mio, così senza testa
fate le cose? » E lui, guardandomi in tralice:
« Bada al telaio, o povere le tue spalle! S’addice
agli uomini, il pensiero della guerra! »

commissario

Ben detto.
sangue di Giove!

lisistrata

Come bene, se, maledetto,
neppure potevamo dare un consiglio a voi,