NOTE
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Pag. 62. v. 18. - Si tratta, come ognuno intende, delle prelibate
anguille della palude Copaide, che durante la guerra non li potevano
più importare.
Pag. 63, v. I. - Nelle prime battute di queste scene è misto qua
e In qualche tono e qualche verso parodicamente tragico.
Pag. 68. v. 5. - Nell’i4/cesfi d’Euripide, il padre d’Admeto dice
al figlio: Grata è la luce a te; pensi che grata — al genitor non sia?
Pag. 70. v. 5. - Non sappiamo chi fosse questo Melanione. Ma non
sarà già inventato di sana pianta, come sembra opini lo scoliaste.
Pag. 71. v. 2. - Perché oggi ti ammazzeremo.
Pag. 71, v. 5. - Mironide aveva vinto i Beoti ad Enofila (Tucidide. I, 108): Formione era il più rigido e duro far i generali ateniesi.
Pag. 73, v. 7. - 11 tempio di Dèmetra Cloe era su l’Acropoli: vi
si celebravano funzioni nel mese di Tareelione.
Pag. 87, v. 2. - Nomignolo di un tale Filostrato, proprietario d’una
casa di piacere.
Pag. 89, v. 3. - Demonietto fallico, che godeva di una certa popolarità.
Pag. 91, v. 4. - Il testo dice Pailene, celebre per le sue lane; il
perché dell’allusione s’intuisce aH’ingrosso.
Pag. 91, v. 6. - Le pubbliche calamità si attribuivano sempre al
malvolere di qualche Nume o Demone.
Pag. 91, v. 9. - M’allontano un po’ dalla lettera, per conservare
in qualche modo la metafora del testo, tolta dalle corse dei cavalli.
Pag. 91, v. 11. - Quelli che correvano nelle Lampadoforie. naturalmente si torcevano un po’, per riparare le fiaccole dal vento.
Pag. 94, v. 6. - Forse si trattava d’imo degli anelli magici che si
supponeva guarissero molte malattie: vedi Pìulo, v. 946. Ma pare che
in qualche paese anche adesso gli anellini si adoperino a simile ufficio.
Pag. 94, v. 11. - La paludosa Tricorito (una delle quattro borgate
della Tetrapoli (v. pag. 31, v. 22) era famosa per la quantità e la grossezza delle zanzare.
Pag. 96, v. 17. - Caristio (da Cariato, città delI’Eubea) ricordava
kóruon, noce, che qui s’intende in senso maliziosamente metaforico. Si
capisce, e lo dice esplicitamente lo scoliaste, che non dovevano godere