ARISTOtANE
Ileo e fece passare il governo ai quattrocento. Cfr. Tucidide VII!
53. 45. 68. ’
Pag. 54, v. 9. - Basterebbe ricordare un eroe qualunque: ma sceglie
Tereo perché tracio anch’esso.
Pag. 55, v. 14. - Su l’incredibile complicazione burocratica e la
caccia agli impieghi che imperversava in Atene, illuminano i capitoli
42 sg. della Costituzione d’A tene d’Aristotele.
Pag. 55, v. 15. - Intendo i mestatori, che non ristavano mai dalI ordire trame. — Capi è naturalmente inteso nel duplice senso di testa
e di estremità del filo.
Pag. 57, v. 9. - Tutti gli oggetti che offrono le donne al commissario devono servirgli a presentarsi dignitosamente all’altro mondo. La
corona designava i defunti quali vincitori dell’agone di nostra vita. Circa
il porcello, vedi Pace, v. 399.
Pag. 58. v. 6. - Dopo tre giorni di esposizione dei cadaveri, si fasevano sacrifizi funebri.
Pag. 60. v. 16. - Prese parte, cioè, ad un Mistero o sacra rappresentazione in onore di Artèmide. facendo la parte di orsacchiotta.
Pag. 60, v. 18. - Come canefora.
Pag. 61, v. I. - La vita civile è qui concepita come un banchetto,
a cui tutti debbono contribuire con la loro quota.
Pag. 61, v. 13. - Rocca sul Parnete. di dove gli Ateniesi scacciarono gli esuli che, guidati dagli Alcmeonidi, vi si erano fortificati (Aristotele. Costituzione d’Atene, 19).
Pag. 61, v. 19. - La famosa donna che combattè a Salamòia, e fu
ammirata da Serse pel suo valore.
Pag. 62, v. 2. - Questa pittura si trovava sul Pecile (Paus., I, 15, 2).
Pag. 62. v. 4. - Non è chiaro il significato, certo poco decente, di
questa espressione.
Pag. 62, V. II - Lo scarafaggio fece s! che le uova dell’aquila cascassero dal grembo di Giove: Vittoria farà si che dal grembo dei vecchi caschino giù altre uova. così mi pare debba intendersi il passo poco
perspicuo.
Pag. 62, v. 14. - 11 voto era, come abbiam visto tante volte, la
grande arma degli Ateniesi, appassionati dell’assemblea non meno che
dei tribunali.