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LE DONNE ALLA FESTA DI DEMETRA 123

più beato dei Numi, perché è bellissimo ed ottimo. Bellissimo, perché giovanissimo, morbido, snello, armonioso, di carnagione fresca: ottimo, perché giusto, prudente, saggio, valoroso. » Le singole dimostrazioni hanno carattere di sofismi: « Amore è giovane, perché fugge a gambe levate la vecchiaia: valoroso, perché Amore tiene Ares, non Ares Amore, e chi tiene è più forte di chi è tenuto »; e così dicendo. — E ciascuna di queste dimostrazioni più o meno ingegnose è conclusa, pedantescamente, da una formula fissa: « Abbiamo dimostrato che Amore è giovanissimo: oltre a ciò, è morbido. » — « Dunque è giovanissimo e morbido, oltre a ciò, è snello. » — E via di questo passo. Prevale dunque il ragionamento, quasi mai illuminato da un’immagine, da un tocco di colore. La chiusa riesce ad un effetto più che altro di sonorità verbale; e non senza amabile ironia Socrate fa i suoi complimenti al poeta « per la bellezza delle parole ». Solo in un argomento, qui come nei frammenti, Agatone sembra elevarsi: quando parla d’arte. « Quanto alla pratica delle arti — egli dice —, non sappiamo che chi ebbe favorevole Amore riusc! grande ed illustre; e a chi questo Dio non arrise resta sempre ignorato ed oscuro? » — Ma nel complesso il discorso è privo di immagini, di metafore, di pensieri alati, di tutto ciò che dà carattere alla poesia; e Agatone vi appare più rètore che poeta. E tale dovè probabilmente riuscire anche nelle tragedie. Agatone fu però innovatore! Nella Iliuperside, anziché rappresentare un episodio della grande gesta, la svolse quasi tutta in una serie di bozzetti. Aristotele (Poet., 18) ci assicura che il tentativo falli; e fa una ben giusta critica di tale procedimento. Nessuno degli episodi, egli dice, introdotti cosi alla sfuggita, poteva avere conveniente sviluppo; e senza sviluppo non c’è dramma. D’altronde, Euripide aveva già nelle Troiane ridotta l’azione a una sequela di quadri drammatici.