Pagina:Commedie di Aristofane (Romagnoli) II.djvu/83

80 ARISTOFANE



socrate

Te’ ne vuoi dunque andare alla malora,
 vecchio smemoratissimo e goffissimo?
Lò respinge, si fa da parte e si risprofonda nella meditazione
senza più badare a quello che avviene.

lesina

Ahi, me tapino, che sarà di me?
Se non imparo a rigirar la lingua,
sono spacciato! — Mi sapreste, oh Nuvole,
dare voialtre qualche buon consiglio?

coro

È nostro avviso che se tu, vegliardo,
hai qualche figlio bello grande, in tua
vece, a prender lezione mandi lui!

lesina

Un figliuolo l’avrei, come si deve:
ma non vuole imparare! Ah, come faccio!

coro

E tu glie la dài vinta?

lesina

È un bellimbusto
pieno di fumo! Da parte di madre