di bei serti le vittime agli Dei.
E a Primavera, i bacchici
agoni, e’ l’allegria
d’ebbre danze, e dei flauti
la cupa melodia!
lesina
Oh me lo dici, in nome di Dio, chi son costoro,
Socrate mio, che intonano così nobile coro?
Eroine?
socrate
Chè! Nuvole celesti, sono, Dee
solenni degli sbucciafatiche. Esse le idee
ci dànno, la dialettica, la ciurmeria, l’ingegno,
la chiacchiera, il ghermire concetti, il dar nel segno!
lesina
Per questo, al solo udirle, sembra che metta piume
il mio spirito, e cerca di parlar con acume,
di dir fumose ciance, di bucare concetti
con più fini concetti, di opporre detti a detti.
Sicché, vorrei, se posso, veder come son fatte!
Dalle due pàrodoi cominciano ad entrare lentamente alcune Nuvole,
m forma di donne nasute, avvolte in veli bianchi e cinerei.
socrate
Guarda verso il Parnète! Scender già quatte quatte
le vedo.