Pagina:Commedie di Aristofane (Romagnoli) II.djvu/42


LE NUVOLE 39



socrate

Dunque m’udiste, o Nuvole venerande! — Hai. sentito
suon di voci, e d’un tuono il celeste muggito?

lesina

Certo! Ed a voi, Signore venerande, mi prostro,
e rispondere voglio corrègge al tuonar vostro.
A verga a verga, tremo! Che paura m’ han messo!
Ora si, che la faccio, permesso o non permesso!

socrate

Non dire buffonate, non seguire l’usanza
di questi scrittoracci di commedie! S’avanza
di Dee folta una schiera, che al suon degl’ inni danza.

coro
Antistrofa
Moviam, piovose vergini,
le pingui zolle a contemplar di Pàllade,
la popolosa amabile
cecropia terra. Qui dei riti arcani
il pregio, allor che il mistico
tempio si schiude a pure orge: agli Urani
qui le votive offerte; e i simulacri,
e i santuari eccelsi, ed i cortei
solenni, in gloria dei Beati, e i sacri
festini: in ogni tempo qui si cingono