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figli nani, anch’essi cultori del genere tragico. Aristofane nonnefaverun
conto, e canzona anche altrove lui e i suoi rampolli.
Pag. 264, v. 9. - Il Dio del mare sarebbe Grancino. Forse si
allude fatto che egli coi suoi figli erano venuti per mare in Atene, e
quindi si ricorda che nella cittadinanza sono intrusi.
Pag. 265, v. 6. - c. sempre Grancino.