cleone, il quale dimostrerà poi che gli cliasti si lasciano menar pel naso
dai demagoghi, rimprovera il babbo di (ar l’apologia d’uno stato di cose
del quale egli ^ la prima vittima. Questo brano è nel testo tutt’altro
che chiaro; e lo rendo con qualche libertà.
Pag. 193, v. 24. - I Greci solevano riporre in bocca le monetine.
Pag. 194, v. 8. - Parodia, sembra, di versi epici. Questo riparo
dei mali sarebbe il triobolo.
Pag. 194, v. 9. - Nome di un vaso, a forma di corno, terminante,
dalla parte chiusa, con una testa d’asino. Anche questo brano è molto
oscuro. Pare che Filocleone voglia dire che il vino che si compera col triobolo gli permette d infischiarsi di quello che gli mescerebbe il figliuolo.
Pag. 195, v. 4. - Filocleone vuole dire che se il figlio avesse preveduto che il padre avrebbe perorato, non si sarebbe posto al cimento
di affrontarlo. La maniera proverbiale, di cui si serve, è simile, in qualche
modo, alla nostra: quando non c’è il gatto, i topi ballano.
Pag. 196, v. IO. - Schifacleone invoca il padre Giove. Ma al sentire il nome di padre, Filocleone teme che si rivolga a lui per intenerirlo, e protesta.
Pag. 196, v. 13. - Perchè come omicida perderebbe il diritto di
averne.
Pag. 196, V. 17. - Tributi che dai 460 talenti del 478, anno in
cui furono istituiti, erano saliti, il 425, a 1200.
Pag. 197, v. 2. - Le pritanie erano somme che nelle cause private
deponevano ambedue le parti contendenti, nelle pubbliche l’accusatore.
Pag. 197, v. 16. - Cfr. Origine ed elementi, p. 256 sg. Ad ogni
modo, l’esegesi è sempre mollo ardua, e non è improbabile, come opina
il Van Leeuwon, che in questo luogo sia caduto qualche verso.
Pag. 197, v. 17. - Quanto il voto di Conna, dice il testo (vedi
voi. I, p. 177, v. 27). Non sappiamo bene da che fatto avesse origine
questo modo proverbiale. Gli scoliasti danno spiegazioni discordi ed
evidentemente ricavale dal testo.
Pag. 197, v. 21. - così il testo. La fantasia popolare vedeva i reduci di Salamina remigare anche in terra.
Pag. 198, v. 9. - Ignoto: cilladino illegittimo, dice lo scoliasle.
Pag. 199, v. 5. - Su questa esegesi, vedi Origine ed elementi,
p. 259.