Pag. 66, v. 8. - Nel lesto il giuoco è sulla parola alektrsón, che
significava ugualmente gallo e gallina.
Pag. 67, V. 6. - Anche qui mi allontano dal testo, dove si scherza sulla
parola kàrdopoi, che è di genere femminile, sebbene abbia desinenza maschile.
Pag.’68, v. 2. - Cioè, dice Socrate, anche Cleonimo ha desinenza
maschile ed è invece, per animo, una femmina. La risposta di Lesina
non riesce chiarissima; non la traduco letteralmente, ma cerco di adombrarne il senso.
Pag. 68. v. 5. - Ossia: darai desinenza maschile a problema, che
concepisci mascolino, come la darai femminile a Sostrato, che sebbene
sia uomo, opera da donna.
Pag. 69, v. 9. - Anche qui devo allontanarmi dal testo. Amyntas
in greco ha terminazione maschile. Socrate domanda a Lesina come farebbe a chiamarlo: e Lesina risponde usando il vocativo Amynla: nè il
vocativo dei maschili si distingue in questa classe da quello dei femminili.
Pag. 76, v. 1. - Questo, fra i grandi prodigi che si tribuivano
alle maghe di Tessaglia, la superstizione popolare ricordava con maggior
predilezione.
Pag. 81, v. 5. - Questo brano è in qualche modo l’ antistrofe del
precedente (pag. 71, v. I sgg.). Ma anche nel testo manca la rispondenza strofica. A nessuno sfugge quanto poi esso stia a disagio nel contesto; e il rappezzo si deve forse alla non perfetta rielaborazione.
Pag. 81, v. 14. - Rimbecca le parole di Tirchippide, pag. 21, v. 5 sg.
Pag. 83, v. 6. - Diagora di Melo, per i suoi violenti attacchi alle
credenze popolari, veniva soprannominato l’Ateo. Lesina pensa che Socrate non è da meno di lui; e però lo fa nascere nello stesso paese.
Pag. 86, v. I. - Rendo a un dipresso uno scherzo di parole poco arguto.
Pag. 86, v. 3. - Parole pronunciate da Pericle nel rendere conto
della sua amministrazione, a proposito della somma sborsata a Plistonatte
re di Sparta, perchè durante la sollevazione dell’ Eubea sgombrasse il
territorio attico da lui invaso (Plutarco. Pericle, 22; Tucidide, II, 24).
Pag.i,88, r. 8. - Probabilmente qui era intercalato un corto brano
del Coro, adesso perduto.
Pag. 89. r. 1. - Nei codici troviamo sempre Giusto e Ingiusto-,
nel contesto però non si parla che di discorso inferiore e superiore: che
io rendo: da più e da meno.