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274 ARISTOFANE

Pag. 66, v. 8. - Nel lesto il giuoco è sulla parola alektrsón, che significava ugualmente gallo e gallina. Pag. 67, V. 6. - Anche qui mi allontano dal testo, dove si scherza sulla parola kàrdopoi, che è di genere femminile, sebbene abbia desinenza maschile. Pag.’68, v. 2. - Cioè, dice Socrate, anche Cleonimo ha desinenza maschile ed è invece, per animo, una femmina. La risposta di Lesina non riesce chiarissima; non la traduco letteralmente, ma cerco di adombrarne il senso. Pag. 68. v. 5. - Ossia: darai desinenza maschile a problema, che concepisci mascolino, come la darai femminile a Sostrato, che sebbene sia uomo, opera da donna. Pag. 69, v. 9. - Anche qui devo allontanarmi dal testo. Amyntas in greco ha terminazione maschile. Socrate domanda a Lesina come farebbe a chiamarlo: e Lesina risponde usando il vocativo Amynla: nè il vocativo dei maschili si distingue in questa classe da quello dei femminili. Pag. 76, v. 1. - Questo, fra i grandi prodigi che si tribuivano alle maghe di Tessaglia, la superstizione popolare ricordava con maggior predilezione. Pag. 81, v. 5. - Questo brano è in qualche modo l’ antistrofe del precedente (pag. 71, v. I sgg.). Ma anche nel testo manca la rispondenza strofica. A nessuno sfugge quanto poi esso stia a disagio nel contesto; e il rappezzo si deve forse alla non perfetta rielaborazione. Pag. 81, v. 14. - Rimbecca le parole di Tirchippide, pag. 21, v. 5 sg. Pag. 83, v. 6. - Diagora di Melo, per i suoi violenti attacchi alle credenze popolari, veniva soprannominato l’Ateo. Lesina pensa che Socrate non è da meno di lui; e però lo fa nascere nello stesso paese. Pag. 86, v. I. - Rendo a un dipresso uno scherzo di parole poco arguto. Pag. 86, v. 3. - Parole pronunciate da Pericle nel rendere conto della sua amministrazione, a proposito della somma sborsata a Plistonatte re di Sparta, perchè durante la sollevazione dell’ Eubea sgombrasse il territorio attico da lui invaso (Plutarco. Pericle, 22; Tucidide, II, 24). Pag.i,88, r. 8. - Probabilmente qui era intercalato un corto brano del Coro, adesso perduto. Pag. 89. r. 1. - Nei codici troviamo sempre Giusto e Ingiusto-, nel contesto però non si parla che di discorso inferiore e superiore: che io rendo: da più e da meno.