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270 ARISTOFANE

Pag. 15, v. 4. - Dee della fecondità. Pag. 15. v. 7. - M’allontano un po’dal lesto per tendere alla meglio un intraducibjle giuoco di parole (ondato sul verbo spalhón, che significa tanto stringere la trama quanto abbandonarsi al piacere. Pag." 15. v. 12. - Che consumano troppo olio: e allora ce n’era forse carestia. Del resto. Lesina è avaro, come si rileva dal suo nome e anche da quello del padre di lui, Tircliino, che egli vuole imporre al suo figliuolo. Pag. 16, v. 2. - 1 nomi in ippo (hippos — cavallo) erano piuttosto dei nobili. Pag. 17, v. 3. - Fra i tanti epiteti, Poseidone aveva quello d’ippio (Dio dei cavalli: in origine, forse, dei cavalloni marini); al quale s’intende che Tirchippide accordasse la preferenza. Pag. 19, v. 5. - Questa e simili teorie venivano tribuite a vari pensatori dell’ antichità: Senofane, Ippone, Anassagora. Negli Uccelli la bandisce anche l’astronomo Melone. Pag. 20, v. 3. - Come Pirilampo pei pavoni, così Leogora era celebre per i suoi fagiani, che allora sembra fossero estremamente rari in Atene. Pag. 20, v. 8. - Dice così, credo, perchè ha interesse solo pel cattivo. Pag. 21, v. 8. Metafora tolta dal linguaggio delle palestre, e non certo coniata da Lesina; e forse è reminiscenza tragica. Pag. 23, v. 3. - Leggo alo ito. Pag. 24, v. 2. - Cherefonte, lo scolaro prediletto di Socrate, era del comune di Sphéttos, e sphéx significa vespa. A vespe si solevano paragonare tanto gli uomini allampanati quanto gli iracondi e pungenti; basii ricordare i Calabrml aristofaneschi. E forse l’una caratteristica e l’altra contraddistinguevano Cherefonte. Pag. 25, v. 7. - L’avventura sembra burlescamente foggiata sul noto aneddoto di Talete che per guardar le stelle cascò nel fosso. Pag. 26, v. 4. - Seguo le correzioni del Hermann, accettate, in fondo, anche dal Koch. Bisogna intendere si trattasse d’una tavola, sulla quale erano una vittima e gli arnesi per immolarla e cuocerla. Nelle palestre i sacrifizi non erano rari. Pag. 27, v. 3. - 11 triste spettacolo dei prigionieri spartani condotti in Atene da Pilo, un paio d’anni prima, doveva essere ben fitto nella