filocleone
E io, perdio,
se lui minaccia, glie n’appioppo un’altra!
Canta.
Uomo che agogni il sommo potere, la città
presto farai crollare: essa declina già!
schifacleone
E se Tèoro, li, steso ai suoi piedi,
stringe la destra di Cleone, e canta:
«Compagno, or che apprendesti
la favola d’Admèto, ama gli onesti!»,
che canti a rimbeccarlo?
filocleone
lo? Canto questa:
Canta.
Non mi van della volpe le maniere,
né chi vuole in due staffe il piè tenere!
schifacleone
Dopo Cleone, il figlio di Sellarto,
Eschine, culto e sperto nella musica,
venuta la sua volta, canterà:
Canta.
A Clitàgora e a me fra tutti i Tessali,
sostanze a iosa, e di fortuna i doni...