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242 ARISTOFANE



filocleone

E io, perdio,
se lui minaccia, glie n’appioppo un’altra!
Canta.
Uomo che agogni il sommo potere, la città
presto farai crollare: essa declina già!

schifacleone

E se Tèoro, li, steso ai suoi piedi,
stringe la destra di Cleone, e canta:
«Compagno, or che apprendesti
la favola d’Admèto, ama gli onesti!»,
che canti a rimbeccarlo?

filocleone

lo? Canto questa:
Canta.
Non mi van della volpe le maniere,
né chi vuole in due staffe il piè tenere!

schifacleone

Dopo Cleone, il figlio di Sellarto,
Eschine, culto e sperto nella musica,
venuta la sua volta, canterà:
Canta.
A Clitàgora e a me fra tutti i Tessali,
sostanze a iosa, e di fortuna i doni...