tirchippide
( Neppure
se mi doni i fagiani, giurabbacco,
che mantiene Leògora!
lesina
Ti supplico,
oh il più diletto fra i mortali! Va’,
va’ ed apprendi!
tirchippide
E che cosa devo apprendere?
lesina
Presso costoro, dicono, ce due
ragionamenti: il buono, e quale sia
vattelapesca, ed il cattivo. Ed uno
d’essi, il cattivo, dicono, dà vinte
le cause più spallate. Se m’impari
questo ragionamento, lo spallato,
delle somme che debbo per via tua,
non ne restituisco un sol quattrino!
tirchippide
Non posso compiacerti. Con la cera
smunta, non oserei neppur levare
gli occhi sui cavalieri!