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I CALABRONI 185


Verrà il buono quando il pubblico ministero chiamar s oda
i tuoi complici, e a te addosso rovesciar tutta la broda!

schifacleone

Santi Numi! Vi volete dunque, o no, levar d’attorno?
O disposto a darne e prenderne son per quanto è lungo il giorno!

coro

No, finché del mio corpo rimanga un sol minuzzolo:
ché di fare il tiranno tu vuoi cavarti l’uzzolo!

schifacleone

Eh, già, voi, sotto ogni accusa, grande o piccola che sia,
altra cosa non vedete che congiure e tirannia!
Mentovare la tirannide non udii da cinquant’anni:
ora il pesce in salamoia va più caro dei tiranni,
e in mercato odi quel nome risuonare d’ogni banda.
Un rifiuta le sardelle, e gli scòrfani dimanda?
Quel che vende le sardelle li vicino, dice sùbito:
« Leccornie compera? Farsi vuol tiranno, io non ne dubito! »
Per condir le acciughe, un altro chiede porri: ma in tralice
te lo guarda l’erbivendola, e: “Dei porri vuoi?», gli dice.
“Vagheggiassi la tirannide, forse? Od è il tuo sentimento
che a te debban quei d’Atene procacciare il condimento?»

sosia

Giusto! Ier da una bagascia me n’andai sul mezzodì;
ma perché volevo ch’ella cavalcasse, inviperì,
e mi chiese se quest’ ippica non mirasse d’ Ippia al soglio.