sosia
Eh, per Giove, se alle mani qui si viene, il caso-è brutto,
ché a veder soltanto i loro pungiglioni, io tremo tutto!
coro
eseguendo un movimento di danza avviluppante.
Lascia stare quell’uomo! O dirai, t’assicuro,
beate le testuggini ch’anno guscio sf duro!
filocleone
Su, colleghi dei processi, sii, feroci calabroni,
una parte, piena d’ira, piombi a lor sui codrioni:
tutto intorno l’altra avvoltili, dita e cigli a lor punzecchi!
Sosia lascia il vecchio. Dalla cima dell’altana, vólto verso
l’interno della casa, urla
schifacleone
Qui, Maciulla, Mida, Frigio! Acciuffatelo, ed ai vecchi
non cedete; o in duri ceppi stenterete la panatica:
spesso udii di frasche il crepito, e che valga so per pratica!
Sparisce dall’altana: intanto sbucano anche i tre servi chiamati,
e uno d’essi afferra di nuovo Filocleone.
coro
Se costui non lasci libero, con un colpo io già t’impiago
Lotta: i calabroni sono respinti.