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I CALABRONI 157


per aver sempre da votare. Ecco
come vaneggia! E più lo si richiama
alla ragione, e più vuol fare il giudice!
Quest’ uomo, dunque, custodiamo sotto
chiave, perché non esca. Ché suo figlio
manda giù male questa fissazione.
E cercò sulle prime di convincerlo
con le ragioni a buttar via la toga,
c a non uscir di casa: e quello, sodo!
Lo curò, lo purgò: peggio che peggio.
Allora lo condusse a iniziarsi
dai Coribanti; e quello, col tamburo
e tutto, via! piombò sull’Ala nuova,
e li, giudica e giudica! Falliti
questi esorcismi, se lo prese, andò
ad Egina, e lo fece pernottare
nel tempio d’ Esculapio. Era ancor buio,
e l’amico spuntò presso la barra.
Da allora in poi non fu lasciato uscire;
ma lui se la svignava pei doccioni,
per ogni foro che trovasse; e noi
sbarrali tutti, e tappali coi cenci!
Quello a piantare dei piòli al muro,
per saltar fuori, come un graccio; e noi,
tese intorno al cortile tante reti,
a far la ronda. 11 vecchio poi si chiama
Filocleone....
Guarda il pubblico come se alcuno abbia fatte le meraviglie.
Eh si, per Giove! E questo