buscava busse, quale corruttor delle Muse.
E in palestra dovevano sedere a gambe chiuse,
per non mostrar sconcezze a chi passava; e appena
sorti in piedi, badare a stropicciar la rena,
che non ci rimanesse per qualche buon amico
del sesso lor l’impronta. Né sotto l’ombelico
s’ungevano i ragazzi: sicché le lor vergogne
di morbida pelurie fiorian, come cotogne.
Né con voce melliflua si facevano innanzi,
occhieggiando, ruffiani di sé stessi, ai lor ganzi!
L’usanza d’arraffare, a una mensa ove siedano
uomini fatti, i cimoli del rafano, del sedano,
del finocchio, non c’era: né d ingozzare tordi,
pesci, e incrociare i piedi!
discorso ingiusto
Anticaglie! Ricordi
di quando ancora usavano Dipòlidi, cicale,
Cecèdo e le Bufonie!
discorso giusto
scattando con fuoco.
Pure, allevai con tale
disciplina la gente che vinse a Maratona!
Tu insegni a quelli d’ora a serrar la persona
nei mantelli: e ci scoppio, alla Panatenèa,
quando, senza pur darsi pensiero della Dea,
tengono, nella danza, lo scudo ciondoloni!
ArUlofane - Commidie, 11-7.