tare, e incominciano, botta e risposta. Ma prima, una di esse
sente il dovere di scusarsi con gli spettatori se offre loro un tal
vecchiume (979):
Prima di me ti sei messa alle poste,.
rancida vecchia? Di’, speravi forse
ch’ io non ci fossi, e fare la vendemmia
nella vigna deserta, e abbindolare
col tuo canto qualcuno? Adesso provaci,
ed io col canto ti rimbecco. Forse
gli spettatori l’hanno a noia; eppure
è divertente e comico.
E segue il duello poetico, nella forma rudimentale che dove
permaner sempre nella farsa. Ma come in Italia il contrasto si
converti talora in vera e propria discussione dialettica, con
sfoggio di teologia o di scienza del diritto, così nella commedia siciliana assunse carattere ampio e disquisitivo, e
importanza sino a dare il titolo all intera opera: per esempio
nel Lògos e Logina e nel Terra e Mare di Epicarmo. E abbiamo
già letto nella introduzione il contrasto che nelle Fiere di
Cratete si impegnava fra un utopista e un partigiano del progresso sociale.
Or quando la commedia attica, per opera di Cratino, mise
il becco nella politica, quale strumento meglio adatto per isvolgere una qualsiasi tèsi nella efficace forma del contradittorio,
dell’antico contrasto, così caro al pubblico, e così sviluppato e
raffinato dalla sottigliezza filosofica di Epicarmo? La nota passione degli Ateniesi per i processi contribui certo a fargli assumere quel carattere disquisitivo che tanto offende il nostro
sentimento estetico nei drammi d’ Euripide. E in parte atte