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PREFAZIONE XLV

Comunque sia di ciò, la parodia mitica è un elemento essenziale della commedia popolare, dalle sue origini al tramonto; e la commedia d’arte si proporziona ’ quella popolare anche in simile predilezione. Più che metà delle commedie d’Epicarmo trattavano soggetti mitici.’La commedia attica originaria, sino a Cratino, ne rigurgitava; e sebbene se ne distogliesse un po’ nel suo momento più strettamente politico, ad essi tornava con raddoppiato amore nella fase posteriore del suo sviluppo. L’eco più fedele di simili parodie è rimasta, oltre che in qualche brano di poeti attici, sui quali torneremo, nel lepido Anfitrione plautino, e, specialmente, nelle rappresentazioni fliaciche, spesso così evidenti, che permettono la ricostruzione d’intere scene. Vediamone qualcuna. Ecco, per esempio, l’avventura di Giove con Alemena (fig. 19). È notte. Il nuovo, o, meglio, l’antico Don Giovanni s’è recato col fido Leporello Ermète a dar la scalata al verone della bella. Egli tiene la scala sulle spalle, col capo infilato tra due piòli; Ermète impugna con la sinistra il caduceo, e nella destra regge una lucerna.