Con la disamina, poi, d’un gran numero di statuette di
terracotta del V sec. (fig. 5) e più con inconfutabili illazioni dalle commedie aristofanesche, il Korte stabili che
anche in queste i personaggi si presentavano con aspetto
non dissimile. Già dissi in che limiti mi sembrava si
dovessero restringere queste conclusioni.
Che poi questi messeri fossero signori assoluti nella
commedia megarica, e quindi, naturalmente, in tutta la
commedia di piazza, riesce provato dal luogo delle Nuvole in cui Aristofane tesse l’elogio della propria commedia (v. 608):
Vedete quanto ha garbo! Prima di tutto è giunta
senza quel cuoio pendulo, marchiano e rosso in punta
che fa ridere i bimbi.
Non c’è dubbio che al bel numero appartenessero!
due istrioni che su un vaso beotico si azzuffano con due