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NOTE 259

NOTE 259 Plutarco, i Megaresi si sarebbero poi fatti sempre forti appunto di questi versi degli Acarnesi per giustificare sé stessi. Non v’ ha bisogno di dire che non conviene prender troppo sul serio questo Erano aristofanesco. Nella Pace il poeta adduce un’altra causa della guerra del Peloponneso. ’ Pag. 56, v. 12. - Gli Spartani infatti chiesero invano agli Ateniesi che revocassero il decreto (Tucidide, I, 139). Pag. 56, v. 14. - In questo brano, del quale le prime parole sono esplicitamente notate dallo scoliaste come parodiche, si beffa certo una parte della concione del Telefo, in cui il protagonista scusava sé stesso dell’essere accorso contro i Greci invasori. Pag. 56, v. 18. - Luogo molto oscuro. Intendo cos!: se alcuno avesse rubato pur un cagnolino ai vostri alleati di Serifo (piccolissima isola), voi sareste stati alle mosse? E pretendete invece che gli Spartani sopportino che si faccia tanto strazio dei loro amici di Megara? Pag, 56, v. 28. - Simili enumerazioni (la più semplice, non forse la meno efficace maniera di descrizione) ebbero molta fortuna nella commedia. Le troviamo già in Epicarmo: Plauto ne trasse qualche effetto. Pag. 57, v. 4. - D’ora in poi non possiamo dire se, e fino a qual punto, sia parodiata la tragedia euripidea. Pag. 58. v. I. - La testa di Medusa, chiomata di serpenti, con la lingua penzolante, era insegna molto frequente sulle armi dei Greci. Pag. 58. v. 5. - « Sono stretto a mezzo corpo », dice il testo, con metafora tolta dall’atletismo. Pag. 58, r. 8. - Cfr. l’uscita analoga di Pólemos, Guerra, e Kydotmós, Tumulto, nella Pace. Pag. 58, v. 8. - Cioè lo scudo su cui era figurata la Gorgone. Pag. 59, v. 5. - Per babau Diceopoli intende lo scudo. V’ è nel testo un giuoco di parole intraducibili. Invece di t’en gorgóna, la testa di Medusa rappresentata sullo scudo, si dice lèn mormóna, parola di suono simile, che serviva a far paura ai bimbi, giusto come il nostro babau. Si noti la condiscendenza di Lamaco, grottesca dopo tanto furore. Questo personaggio è una vera marionetta. Pag. 59, v. 6. - Diceopoli prega Lamaco di rivolger io scudo con la parte concava all’ insù, dandogli a credere che abbia paura della Gorgone, ma in realtà per fare dell’arma l’uso che si vede in séguito.