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NOTE 249

NOTE AGLI “ ACARNESI „ Pag. 13, v. 6. - Secondo Teopompo, Cleone avrebbe ricevuti dagli alleati cinque lalenti per dare agli Aleniesi il consiglio di alleggerire! tributi; e i Cavalieri lo avrebbero costretto a restituire il male acquistato. E forse inventata dallo scoliaste l’altra notizia secondo la quale a Cleone sarebbe stala infilila questa ammenda per ollraggi fatti ai Cavalieri. Cfr. Denis, La comédie grecque, I, 337. Pag. 13, v. 8. - Le parole: « fu degna dell’ Eliade », sono parodia tragica. E tutta la commedia abbonda di parodie, non sempre identificate. Le più notevoli si riconosceranno senz’ altro dalla loro intonazione. Pag. 13, v. 12. - Teognide era un poeta frigidissimo, sovente bersagliato dai commediografi. Fu poi uno dei trenta tiranni. Pag. 13, v. 14. - Secondo gli scoli, che sembrano per allro ispirati unicamente al testo, Dessileo sarebbe stato buon citaredo e pitionico. Pag. 14, v. 5. - Il famoso nómos órlhios, inventato da Terpandro e perfezionalo da Arione. Cheride era un pessimo citaredo. Pag. 14, v. II. - Per tagliar corto con le inutili chiacchiere che! membri dell’assemblea solevano fare prima d’entrar nella Pnice. due uomini, tenendo lesa una corda linla di rosso, li spingevano verso l’entrata per l’unica via che vi dava accesso. Chi restasse macchialo era deriso, e forse non riceveva la lesserà che dava diritto all’ indennità. Pag. 15, r. 4. - 1 pritani erano la giunta del Senato, e per turno convocavano e presiedevano le assemblee: gli arcieri, specie di guardie della città, che dalla loro nazione venivano anche delti Sciti.