Giustamente opinò il Thiele (‘) che la commedia attica
fruisse, anche circa i costumi, della più grande libertà.
Ma questa libertà, converrà aggiungere, era disciplinata
da una tradizionale imprescindibile norma. (2) In mezzo
ai personaggi secondari, variamente e capricciosamente
abbigliati, ed ai coreuti dai costumi fantastici, quelli
e questi privi di fallo, il Buffo serbava integro il costume tradizionale: sf che al suo semplice apparire, come
ora a quello di Pulcinella, il popolino riconoscesse giubilando l’eroe prediletto.
Ili
I tipi — diciam pure le maschere — costituivano
l’elemento principale e più caratteristico dell’antica commedia popolare. Tuttavia,^per meglio determinarne la
fisonomia, non sarà inutile ricordare alcuni dei motivi
comici che ella predilesse, e che si perpetuarono anche
essi, infiltrandosi pure nelle opere d’ arte riflesse, a venarle di capricciosi rabeschi.
II buon Orazio del Teatro comico di Goldoni (III, 2)
fa una carica a fondo contro il malvezzo di rivolger la
parola agli spettatori: ma delle sue inibizioni si sarebbero
molto meravigliati i bravi autokàbdaloi, avvezzi, per tradizione secolare, a fraternizzare e discutere bravamente
col pubblico, come fa tuttora il loro discendente Pulci0) Arlic. citalo, p 420.
(!) Cfr. Origine ed elementi, p. 108 sg.