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Entra un Beota accompagnato da un servo: portano una soma di salvastrella e molti uccelletti. Li seguono alcuni goffi suonatori di flauto.
beota
Uah! Puvureglie a mmi! So’ tutte sfrante!
Pusa la pimpinella, Ismè, fa’ piane!
Ai suonatori.
E wu che mo’ venéte tutti a jècco
fine da Tèbba, cu ssi ciufulitti,
jete a zuffia’ lu cule alle cicale!
diceopoli
Finitela, all’inferno! — Vi levate,
vespe, dall’uscio mio? Di dove mai
sono venuti alla mia porta, questi
calabroni, discepoli di Chèride?
Li fa scappare con la frusta.