Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
GLI ACARNESI | 53 |
euripide
Costui ne ingiuriò: serra le imposte!
L’enciclema è rotolato di nuovo dentro.
diceopoli
monologa tragicamente.
Ire, alma mia, dobbiamo orbi di cavoli!
Tu dunque ignori a quale agon t’accingi,
favellando in favor dei Lacedèmoni?
Sll’! Di qui devi prendere Io slancio!
Tu stai? Non sei rimpinzata d’Euripide?
Brava! — Sll’, vanne, o paziente cuore,
offri la testa, e quel che senti esponi.
Va’, muovi, ardisci. Cuore mio, sei bravo!