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52 PURGATORIO. Ed egli a me: — Questa montagna è tale, Che sempre, al cominciar, di sotto è grave; E quanto uom più va su, e men fa male.. Però, quand’ella ti parrà soave Tanto, che ’1 su andar ti fia leggiero. Come a seconda giù l’andar per nave; 3J. AUor sarai al fin d’esto sentiero: Quivi di riposar l’affanno aspetta. Più non rispondo: e questo so per vero. —. E, com’egli ebbe sua parola detta, Una voce di presso suonò: — Forse Che di sedere in prima avrai distretta. —. Al suon di lei ciascun di noi si torse; E vedemmo a mancina un gran petrone, Del qual né io ned ei prima s’accorse.. Là ci traemmo: ed ivi eran persone Che si stavano all’ombra dietro al sasso, Come r uom per negghienza a star si pone.. E un di lor, che mi sembrava lasso, Sedeva, e abbracciava le ginocchia, Tenendo ’1 viso giù tra esse basso.. — dolce signor mio (diss’io), adocchia Colui, che mostra se più negligente Che se pigrizia fosse sua sirocchia. —. (F) Men. Lact., VI, 3. Albertino 37. (L) Sirocchia: sorella. Mussalo, in una orMzione: E co<z /a/- (SD Sirocchia Alberlano dai la di queliti qradi si è la natura, che Prov., VII. 4: Di’ alla sapienza, mia quale ben posa il piede soir’uno, suora. Job. XVII, H: Dissi alla pw può tulli sormontare agevolissima- tredine: padre mio sei; madre, mia e mente. sorella mia, a’ vermini. Danio ad. (SL) Soave. Un Padre: Viam in- una canzone: Figliuola di tristizia, suavem Un animale del’Brasile «’ai P«)riu (SL) P/ù. Lamia naturale scienza ghesi è delio P/^jirjrm. Quesio illunon va più olire. slra il III dell’Inftrno, dove gl’incili. ID Distretto: necessità. hanno vermi a’ piedi, che raccolgono. (SLi Sunn. JEn, 111: Ad sonitum il sangue loro, misio di lagrime. vocis vestigia torsit. (F) Pigrizia Anco nel Convivio. (L) Negghienza: negligenza, (I, l) la conririnna: Mli loro piedi si (SD Pèrsone Antico inedito: pongano lutti quelli che per pigrizia Altre specie di negligenti, i quali, of- si sono siati, che non sono degni di fuscati di ricchezza mondana, indù- più olio sedere. Som: La negliaenza giarono il virtuosamente vìvere sino è difetto dell’interiore atto della roall’ni tim’ara. Ionici; e quindi annartiene al poco S6.{?) Abbracciava Prov.,,iO. Vìi ornai uso dflta libera elezione: la po’ dormirai, un po’ sonnecchierai, pigrizia e il torpore piuttosto rìguarun po’ starai con mano in mano per dono l’eseguire [(’,] Prov.. XVIII, 9: prendere sonno. - XiX, 24: Nasconde Qui molli-s et dissolutus est in opere il pigro la sua mano sotto l’ascella. suo,frater est sua opera dissipantis.