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CANTO II. 31 guma; che con quegli altri versi: Amor che nella mente la sentia S'era sveglialo nel distruUo core, dimostra quanto dell' intellettuale tenessero o volessero tenere gli amori di Dante. Virgilio (i) paragona a uccelli raccolti sulla sera l'ombre ascoltanti il canto d'Orfeo: e in altro rispetto imitando Omero: h'ec quisquam aeratas acie$ ex agmine tanto Misceri putet, aeriam sed gurgile ab alto Urgeri volucrum rau- carum ad litora nubem (2), Di fuor delle mura die cingono la montagna sono punita cinque specie di negligenti, punito in quanto non vanno a purgarsi e indu- giano la gioia eterna. E sono coloro che per. vanità differirono il bene; coloro che per mera negligenza; coloro che furono per forza uccisi, e peccatori ìnllno a quel punto, e in quel punto pentiti ; co- loro che 0|)erarv>no \ii-tù mondane; coloro che da Dio furono disrolU per signorie temporali. (1) Georg., IV. ANNOTAZIONI ASTRONOMICHE DEL P. G. ANTONELH, Già era il sole all'orizzonte giunto • (T. !.) Qui Dante fa sfoggio dì scienza astronomica solo per dirci , che il sole stava por sorgere al nuovo orizzonte in cui prospetto trova- vansi i due Poeti. L'orizzonte di Gerusalemme opposto a quello del Purgatorio, è qui determinato por il suo meridiano. Quest'unico me- ridiano è per l'appunto quello che passa per il polo superiore o zenit d'esso orizzonte; e questo polo è il pun'o più elevato e dell'emisfero e del meridiano in rispetto al relativo circolo orizzontale. Se dunque il sole ora giunto all'orizzonto, il cui cerchio meridiano soprasla col più alto suo punto a Gerusalemme ; tale orizzonte era quello di Ge- rusalemme stessa, perchè il più elevalo punto d'esso meridiano pas- sava per lo zenit di questa città. Ma l'astronomo nostro non avrebbe soddisfatto all' assunto suo d'esattezza matematica, dicendo soltanto che il sole era giunto all'orizzonte di Gerusalemme, perchè potevasì domandargli: da qual parte giunto? giacché il sole nel corso diurno giunge all'orizzonte due volte in due luoghi quasi opposti; eccetto alcuni casi speciali che non fanno per le latitudini concernenti il proposito nostro. Ecco perché la se^.onda terzina determina, soggiun- gendo che la INotle , la quale circola o fascia oppositamente al sole, sorgeva dal Gan^'e, cioè ad priente. Dunque il sole toccava all'occaso l'orizzonte gerosolimitano. Il Gange sta qui a denotare la parte orien- tale, non l'estremo contine della terra a levante , com' altri intese ; perctiè mollo prima del i:ìOO sapevasi che oltre al Gange per ben trenta gradi era terra abitata; siccome leggesi nel libro VII di To- lomeo. Le bilance della Nolte ci mostrano un'altra relazione astronomica, propria del tempo che descrivesi qui. Se ammettasi che la visione é nel plenilunio eorlosìastico prec,edent« la Pa.«*qua del i30rt, la ia»t-