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   82 p u r g a t o r i o   iv. [v. 19-30]

ve lo primo sallimento 1 del monte del purgatorio, dimostrando la sua malagevilessa che finge esser mostrata a lui et a Virgilio da quella escomunicata gente negligente, che finse di sopra essere in sul primo balso del monte del purgatorio, li quali vissero scomunicati. E per questo allegoricamente dimostra che la vita altrui è maestra a chi à cognosciuto; e però finge che costoro, ch’erano stati negligenti 2, insegnasseno a lui a montare, lo quale dimostra quanto sia stretto e faticoso, dicendo: Maggior aperta; cioè maggior callare, molte volte impruna; cioè chiude coi pruni, Con una forcatella di suoe spine; cioè con poghe spine, quanto ne può pilliare con una piccula forca, L’uom de la villa; cioè lo villano, quando l’uva imbruna; cioè annerisce che è matura, e però chiude lo callare de la vigna perchè nolli 3 sia mangiata l’uva. Che non era lo calle 4, onde salline Lo Duca mio; cioè Virgilio, et io; cioè Dante, appresso; a lui, soli; perchè nessuno di coloro, che negligenti erano stati per li diletti mondani, venne con esso noi perchè non poteano montare, perchè non aveano compiuto de la negligenzia loro ancora la penitenzia, Come da noi la schiera; di quelle anime scomunicate, si partine; cioè s’andò via, aggirando lo primo balso dello monte, a suo cammino. E per mostrare la malagevilessa del balso, mostra questa via esser più malagevile che quattro altre montate che sono nel mondo, dicendo: Vassi in Salleo; questo Salleo è una città che è in Monte Feltro, posta in su uno monte molto alto et aspro da montare, e descendesi in Noli; questo Noli è una villa nel contado de Genova, di lungi da Genova per l millia, posta in luogo bassissimo, Montasi su in Bismantova; benché sia molto malagevile: Bismantua è una montagna nel contado di Reggio, in su la quale è gran fatica a montare, e in Cacume; cioè in una montagna altissima in Campagna che si chiama Cacume; e niente di meno con tutto che i luoghi detti siano faticosi, vassi ad essi, Con esso i piè; che sono strumento del corpo umano da poter montare e scendere; e per questo vuole dare ad intendere che a le virtù attive vastano 5, ma lì convien ch’om; cioè che l’omo, voli; a montare lo primo balso del purgatorio: però che il primo del montamento de la penitenzia è molto malagevile, Dico coll’ale snelle e co le piume Del gran disio; cioè del grande amore. Ecco che l’autore dimostra lo intelletto allegorico ch’elli ebbe nel testo, l’ale snelle s’intendeno acconce a volare leggieri, e significano la fede e

  1. Sallimento, sallita, sallire trovasi non di rado presso gli Antichi. E.
  2. C. M. a montare lo monte; cioè a pigliare lo stato della penitenzia, dicendo:
  3. C. M. non li sia
  4. C. M. lo calle; cioè lo callare: questa è la determinazione del comparativo, unde saline; cioè salitte, Lo Duca
  5. C. M. vastano le operazioni corporali; ma a la penitenzia volliano essere le attive e contemplative, ma qui convien