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p u r g a t o r i o iv. |
[v. 1-18] |
stamente esser falsa: imperò che in uno istante non possiamo ad una cosa applicare il sentimento, et ad un’altra la imaginazione, etad un’altra la ragione. E di questo è cagione, perchè l’anima è una sola et àe una sola virtù ragionevile operativa, la quale risponde a tutte queste potenzie tutta sì, che in uno istante non risponde se non ad una quanto a lei è bisogno, benché a la vegetativa potenzia sempre, mentre che l’omo vive, questa una anima sempre ministra la sua unica virtù ragionevile, distributa e divisa in parte, quanto li è di bisogno; e questo non la impaccia ad operare in alcuna dell’altre potenzie, come detto è. E però quando s’ode cosa, o vede; questi sono due dei sentimenti più nobili; cioè vedere et udire, e più ànno a servire allo intelletto umano che li altri, Che tegna forte a sè l’anima volta; sì che da tutte l’altre potenzie l’abbia rimossa, Vassene il tempo; in che l’anima esercita quello atto, e l’om non se n’avvede; cioè non s’accorge in quel mezzo del passamento del tempo, se non quando applica a ciò lo pensieri: Chè altra; cioè imperò che altra, potenzia è quella che; cioè la quale potenzia, l’ascolta; cioè intende lei, cioè essa cosa che s’ode o che si vede, Et altra è quella; cioè potenzia, ch’à l’anima intera; cioè che à l’anima in sè a poter operare in tutte le suoe potenzie non distributa, Questa cioè la potenzia che àe l’anima intera, è quasi legata; perchè mai sè non estende in atto a tutte le suoe potenzie sì, che vi torni, è quasi legata, e quella 1 è sciolta; cioè la potenzia. Ma per volere cognoscere le potenzie dell’anima debbiamo sapere che 4 sono le potenzie principali; cioè vegetativa, sensitiva, ragionevile et intellettiva. La vegetativa è quella che vivifica lo corpo, crescelo e nutricalo infine alla morte et incomincia da poi che il seme è concetto nel ventre de la madre, et àe sotto di sè 6 potenzie; cioè appetitiva, o vero attrattiva, l’una quando è lo feto cioè l’attrattiva, e l’appetitiva quando è venuto a luce; la seconda, retentiva di quel che pillia; la tersa, degestiva di quel che ritiene; la quarta, distributiva del digesto a le parte necessarie; la quinta, espulsiva del superfluo; la sesta, genitiva di simile come appare, che s’è stesa per sì fatto modo la natura umana da Adam infine a noi, e da noi inde discendenti si distenderà quanto a Dio piacerà; appresso è nel feto la sensitiva in quanto si stende, muove e sente, la quale mentre ch’è nel ventre de la madre è una; cioè lo senso come la motiva; ma poi che è a luce, è lo senso come la motiva, e le cinque potenzie sensitive per mezzo dei 5 strumenti corporali; cioè potenzia visiva, auditiva, odorativa, gustativa e tattiva; ma compiuto d’organizzare
- ↑ C. M. e quella; a che attualmente ascolta, è sciolta; cioè libera ad operare quello atto che opera particulare. Di ciò; dice Dante.