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che è del contado di Fiorensa, e l’acqua sua à questa natura che mena pietra come molte altre acque menano solfaro, sicchè le groste de le ripe sono tutte gromate di pietra; e quando volliano li abitatori fare uno arco bello intero di pietra, metteno la pallia nel ditto fiume in quella forma che volliano l’arco, et in processo di tempo trovano apposto a la paglia del fiume la pietra in quella forma che vogliano l’arco tutto d’uno pesso, e però dice l’autore che Beatrice dicesse a lui: E se Li van pensieri non fusser stati acqua d’Elsa intorno a la tua mente; cioè non fusseno indurati come pietra e fatti pietra; e dèsi acconciare lo testo così: E se Li pensier vani; li quali tu ài avuto intorno a le cose del mondo, non fusser stati acqua d’Elsa; cioè non fusseno stati1 vani a fare impietrare la tua mente, come l’acqua de l’Elsa ad impietrare et indurare come pietra la pallia: imperò che intorno vi fa la grosta de la pietra, lo quale fiume credo che si chiami Elsa perchè la sua calata è grande e viene da alto, intorno a la tua mente: la mente è lo luogo dove stanno li pensieri; cioè se la tua mente non fusse stata indurata et impietrata dei vani pensieri, E ’l piacer loro; cioè dei ditti pensieri vani non fusse stato alterativo et infettivo de la tua mente, un Piramo a la gelsa; cioè come fu quel Piramo infettivo et alterativo del gelso, u’ e’ avea dato la posta a Tisbe che dovesse venire; per la qual cosa ne seguì la morte, come ditto fu di sopra nel canto xxvii, sì che di bianco lo fece diventare vermillio; cioè se lo piacere dei vani pensieri non fusse stato alterativo et infettivo de la tua mente, come fu Piramo alterativo del gelso che avea le gelse bianche e per lo suo sangue quando s’uccise diventonno vermiilie, e poi le fece vermillie, come fu detto nel preallegato luogo, Per tante circustanzie; quante ditte sono de la ditta pianta, solamente La giustizia di Dio; e non altro, Cognosceresti moralmente; cioè secondo moralità, all’arbor; cioè a la pianta detta di sopra, nell’interdetto; cioè nel vietamento che fu fatto ai primi parenti; cioè che mangiasseno d’ogni frutto, salvo che del legno de la notizia del bene e del male. Qui lo nostro autore parla molto sottilmente, e però è da considerare quello ch’elli vuole dire. Lo nostro autore finge che Beatrice li parli e dica che s’elli avesse fermato li suoi pensieri a le cose d’Iddio, e non a le cose vane del mondo, elli cognoscerebbe che Iddio per sola iustizia vietò all’omo che non toccasse quel pomo, secondo moralità; la qual cosa si dimostra per le circustanzie dell’arbore. La prima circustanzia è che Iddio ne la creazione2 consecrò e benedisse quella pianta, acciò che la creatura co l’osservanzia del comandamento rendesse lo culto debito a Dio, ch’è iustizia: imperò che come Iddio
- ↑ C. M. stati duri a fare
- ↑ C. M. nella cosecrazione