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perde; cioè per si fatto modo, Che non possa tornar l’eterno amore; cioè che l’omo non possa tornare ne la grazia di Dio, Mentre che la speranza à fior del verde; cioè mentre che l’omo vive, e che tanto quanto l’omo vive, può l’omo sperare, poi non più. E qui è da notare che importa la scomunicazione a coloro che sono scomunicati, e la dichiaragione che qui l’autore ne pone. A che debbiamo sapere che, chi è scomunicato dal papa o da’ soi vicari di maggiore scomunicazione, è fuora de la congregazione dei fideli cristiani, sicché nulla orazione che si faccia per la Santa Chiesa e per li catolici, non inchiude lui; et è fuora de la grazia di Dio, mentre che sta lo scomunicato in sì fatta ribellione, e morendo in essa sarebbe dannato allo inferno; ma se ritorna a l’obedienzia innanti che muoia, ritorna ne la grazia di Dio. Et avendo proposito di ritornare e volendo; ma non potendo, sopravvenendo la morte, anco è tanto la misericordia di Dio che lo riceve ne la sua grazia; e se questo proposito e questa volontà fusse nota ai pastori, ancora elli lo rimetterebbeno; ma perchè non è loro noto lo pentimento, lo tegnano scomunicato e vietano la sepultura in sacrato. L’autore nostro finge che questo pentimento fusse nel re Manfredi quando venne a la morte, per mostrare questa sentenzia e dichiaragione sopra questo dubbio, la quale è verissima: ma se lo re Manfredi ebbe questa contrizione a la fine, questo non sa se non Dio. E per mostrare che come Dio è misericordioso; così è iusto, adiunge l’autore nostro una bella finzione; cioè che di tal negligenzia, cioè d’indugiare lo ritornare a l’obedienzia de la Santa Chiesa, li peccatori siano puniti andando intorno al mondo del purgatorio per ogni tempo, che è durata la negligenzia, trenta, innansi che possa andare a purgarsi 1 le suoa peccata; e però dice: Ver è che quale in contumacia; cioè in superbia et in dispregio d’obedienzia, muore Di Santa Chiesa; cioè quanto a l’atto estrinseco, non quanto a la disponizione 2 intrinseca dell’animo, non tornando ai comandamenti de la Chiesa attualmente, a la quale ciascuno cristiano dè fidelmente obedire, Quia sententia pastoris iusta, vel iniusta, timenda est.— ancor che al fin si penta; cioè benché al fine suo si penta, non ritornato co l’atto di fuora a l’obedienzia de la Santa Chiesa, ma sì coll’animo: imperò che l’atto esteriore per la brevità del tempo esser non vi può, che la morte lo impaccia, Star li convien da questa ripa in fuore; cioè fuori da questa ripa del monte del purgatorio; e dimostra la ripa che inchiude lo purgatorio che venia supra loro assai in su, Per ogni tempo, ch’el fi’ stato, trenta, In sua presunzion; cioè in sua superbia, non ritornando a l’obedienzia, per uno di’ che vi fi’ stato, trenta

  1. C. M. purgare li suoi peccati;
  2. C. M. disposizione