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p u r g a t o r i o x x x i i. |
[v. 142-160] |
del timone; eccone sette. Le prime; cioè tre teste del timone, eran cornute come bue; cioè aveano du’ corna come à lo bu’, Ma le quattro; cioè teste dei canti del carro, un sol corno avean per fronte; sicchè eran cornute1 con un solo corno, Simile mostro visto ancor non fue; cioè a questo carro così ornato di piuma e con cotanto teste; cioè tre bicornute e quattro unicornute.2 Ecco che sotto questa figura dimostra l’autore com’elli vidde e considerò la mutazione de la santa Chiesa di spirituale in carnale, fatta mostruosamente: ben serebbe mostro vedere uno carro pennuto tutto con sette teste per lo modo che ditto è; che figurino le penne ditto fu di sopra, ora debbiamo vedere che figurino le sette teste e le diece corna e la loro trasformazione. Ma inansi debbiamo considerare che l’autore finse nel xxix canto de la prima cantica che la Chiesa, la quale elli nomina femina, avesse sette teste e diece corna, e quello ch’elli intese per quelle: imperò che poi vedremo mellio come sono trasformate. E prima debbiamo sapere che le sette teste, con che nacque la ditta femina, figurano, seguendo la figura che à posto avale per mostrare mellio la loro trasformazione, li setti sacramenti de la Chiesa, li quali la santa Chiesa ordinò e trovò dal suo principio infine a che fu dotata da Costantino. E però finge l’autore che di po’ la dote vedesse trasformante3 queste sette teste che sono, come ditto è, sette sacramenti de la Chiesa respondenti ai sette doni de lo Spirito Santo, dei quali sono segno, come mostrato fu di sopra nel canto xxix. Dei quali tre ne stanno sopra ’l timone del carro che figura lo chericato; cioè crisma, battesimo e penitenzia: imperò che solamente lo chericato l’àe a ministrare così ai cherici, come ai laici; et ànno a significare la crisma lo timore, che è dono de lo Spirito Santo che viene da la carità in verso Iddio4, e montasi da essa per li diece comandamenti di grado in grado infin che si viene al timone, per lo quale massimamente s’adempieno questi du’ comandamenti: Unum cole Deum. Ne iures vana per ipsum; cioè: Ama
- ↑ C. M. cornute come l’unicorno, Simile
- ↑ C. M. Et è qui da notare che lo carro in questa parte si puone pur per la corte di Roma, e quando si nomina qui la santa Chiesa anco s’intende della corte che è capo della santa Chiesa. Ma altro s’intende lo carro e la santa Chiesa per tutta la congregazione dei cristiani. Ecco
- ↑ C. M. trasformate
- ↑ C. M. unde nasce l’umilità per la quale s’adempie lo comandamento primo; cioè: Adora uno Dio; e lo secondo, cioè: Il non giurare in vano per lo nome suo che è contra la superbia: e lo battesmo, la pietà che è dono dello Spirito Santo, unde viene carità in ver lo prossimo, unde nasce amore per lo quale s’adempieno due comandamenti; cioè: Onora lo padre e la madre, e non rendere falso testimonio, che è contra la invidia. E la penitenzia, lo consillio che è dono dello Spirito Santo unde viene speransa, unde nasce moderazione per la quale s’adempieno due comandamenti, cioè: Non sii furo, e guarda lo cose del prossimo tuo, che è contra l’avarizia. E questo figurano [pag. 799].