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p u r g a t o r i o x x x i i. |
[v. 43-51] |
e del male rendevano laude al grifone, perchè non gustava di quello arbore, et elli rendeva la cagione, per che dicendo così: Beato se’, Grifon; questo grifon, come sposto è, figura Cristo, che; cioè lo quale, non discindi; cioè non tronchi, Col becco; cioè tuo, d’esto legno: imperò che non v’era de le frondi, nè del frutto, però dice del legno, dolce al gusto: imperò che dolce cosa è la scienzia a chi gusta lo suo sapore; e per questo diceano ch’era beato: imperò che stava in obedienzia: Cristo stette sempre in obedienza: imperò che mai non peccò e fu sensa ogni peccato e sensa fomite di peccato; e però adiunge: Poscia che mal si torce ’l ventre quindi; cioè poi che chi n’assaggia torce l’appetito suo al male; e bene dice: torce: imperò che al bene si dirissa et al mal si torce, quindi dice: imperò che per quella disobedienzia fu l’omo ferito nel libero arbitrio, sicchè con malagevilessa s’è potuto dirissare al bene et agevilmente è torto al male. Così d’intorno all’arbore robusto; cioè al ditto arbore de la notizia del bene e del male, Gridavan li altri; cioè quelli che erano iti inanti a la processione, e quelli ch’erano seguiti che aveano attorneato lo ditto arbore venendo ad esso con obedienzia; e questo significa coloro ch’ànno predicato e predicheranno di Cristo, che sempre loderanno la sua obedienzia et ànno lodato, e l’animal binato; cioè lo grifone; e dice animale: imperò che Cristo fu vero omo, e l’omo è animale; dunqua bene si può dire Cristo animale, binato; s’intende di du’ nature, cioè umana e divina: imperò che Cristo fu vero Iddio e vero omo; rispuose, s’intende: Sì si conserva; cioè per sì fatto modo si conserva, il seme d’ogni giusto: lo seme d’ogni iusto è l’umilità, e l’umilità si conserva co l’obedienzia, da l’umilità nasceno tutti li atti virtuosi: come la superbia è madre di tutti li vizi e peccati e radice; così l’umilità è radice e seme d’ogni atto virtuoso, e l’umilità non si può conservare se non co l’obedienzia, e Cristo fu obediente e conservò l’umilità sì, come dice l’Apostolo: Christus factus est pro nobis obediens usque ad mortem, mortem autem crucis. — E, volto al temo; cioè al timone del carro, ch’elli avea tirato; col suo collo; questo carro, come è stato ditto, figura la santa Chiesa ch’è la congregazione dei fideli cristiani, e lo timone di questo carro è la croce di Cristo la quale elli portò nel suo corpo sì, che ben figura l’autore ch’elli tirasse col suo collo lo timone, Trasselo al piè della vedova frasca: imperò che come lo dimonio separò l’omo da l’obedienzia di Dio, facendoli mangiare del pomo di quella pianta vietatoli; così Cristo tirò l’omo a l’obedienzia di Dio, ponendo l’umanità sua a morire per la verità, e così tirò lo timone che tira tutto lo carro, al piè della vedova frasca; cioè dell’albore ditto di sopra, dispolliato de le suoe follie e dell’altrui, E quel; cioè timone, di lei; cioè fatto