70Però trascorro; e quand’io mi svegliai,
Io dico, ch’un splendor mi squarciò ’l velo1
Del sonno, et un chiamar: Surge, che fai?
73Qual a veder dei fioretti del melo,2
Che di suo pome li Angeli fa ghiotti,3
E perpetue nozze fa nel Cielo,
76Piero, Giovanni e Iacopo condotti,
E vinti ritornaro a la parola,
Dalla qual furon maggior sonni rotti,
79E viddero scemata loro scola,
Così di Moisè come d’Elia,
Et al Maestro suo cangiata stola;
82Tal tornai io, e viddi quella pia4
Sovra me starsi, che conducitrice
Fu de’ miei passi lungo ’l fiume pria.
85E tutto in dubbio dissi: Ov’è Beatrice?
Ond’ella: Vedi lei sotto la fronda
Nuova sedere in su la sua radice.
88Vedi la compagnia che la circonda:
Li altri dopo ’l Griffon se vanno suso5
Con più dolce canzon e più profonda.
91E se più fu lo suo parlar diffuso,6
Non so: però che già nelli occhi m’era
Quella, che ad altro intender m’avea chiuso.
94Sola sedeasi in su la terra vera,
Come guardia lassata lì del plaustro,7
Che legar viddi a la biforme fera.
- ↑ v. 71. C. A. E dico che un
- ↑ v. 73. C. M. Quali
- ↑ v. 74. C. A. de’ suoi pomi
- ↑ v. 82. C. M. Tal trovai io,
- ↑ v. 89. C. M. C. A. sen vanno
- ↑ v. 91. C. M. E se è più su lo suo
- ↑ v. 95. C. A. lasciata