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16Viddi ’n sul braccio destro esser rivolto
     Lo glorioso esercito, e tornarsi
     Col Sole e co le sette fiamme al volto.
19Come sotto li scudi per salvarsi
     Volgesi schiera, e sè gira col segno,
     Prima che possa tutta in sè mutarsi;
22Quella milizia del celeste regno,
     Che procedeva, tutta trapassonne,1
     Pria che piegasse ’l carro ’l primo legno.
25Indi a le ruote si tornar le donne,
     E ’l Griffon mosse ’l beneditto carco2
     Sì che però nulla penna crollonne.
28La bella donna, che mi trasse al varco,
     E Stazio et io seguitavam la rota,
     Che fe l’orbita sua con minor arco.3
31Sì passeggiando l’alta selva vota
     (Colpa di quella, ch’al serpente crese)4
     Temprava i passi un’angelica nota.
34Fors’in tre voli tanto spazio prese
     Disfrenata saetta, quanto eramo
     Rimossi quando Beatrice scese.
37Io senti’ mormorare a tutti: Adamo!
     Poi cerchiaro una pianta dispolliata
     Di follie e d’altre fronde in ciascun ramo.5
40La coma sua, che tanto si dilata
     Più, quanto più è su, fora dall’Indi6
     Nei boschi lor per altezza mirata.

  1. v. 23. C. M. precedeva,
  2. v. 26. C. A. volse il glorioso carco,
  3. v. 30. C. A. minor varco.
  4. v. 32. Crese; dall’infinito crere, frequente nelle antiche scritture ed in alcuni contadi d’Italia. E.
  5. v. 39. C. A. Di fiori e d’altra fronda in
  6. v. 41. C. A. più va su