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768 | p u r g a t o r i o x x x i. | [v. 118-126] |
tando cominciaro; cioè quello ch’è detto di sopra infin a quive: Noi siam qui Ninfe ec.; e poi Al petto del Griffon; del quale fu ditto di sopra e verso ’l quale era volta Beatrice, seco menarmi; cioè le quattro virtù cardinali, le quali conduceno l’omo a vedere lo Verbo incarnato et alla sua presenzia: imperò che chi è guidato da esse si può ben presentare inanti a Cristo, Ove; cioè nel quale luogo, Beatrice stava volta a noi: imperò ch’ella stava in su la sinistra coscia del carro, volta verso ’l griffone e lui ragguardava, sì che chi era inanti al griffone era inanti a lei. Disser; cioè le ditte donne a me Dante: Fa che le viste; cioè li occhi che si pognano qui per la ragione e per lo intelletto, bene che secondo la lettera s’intenda dei corporali, non rispiarmi; cioè opera ora li occhi e nolli risparmiare. Posto t’avem; cioè noi quattro donne te Dante, dinanzi a li smiraldi; cioè alli occhi lucenti di Beatrice, come smiraldi: come detto è, le virtù cardinali conduceno l’omo all’intelletto de la santa Teologia, Unde; cioè dai quali occhi, Amor già ti trasse; cioè t’arcò, le suo armi; cioè le suoe saette, che ti fece inamorare di lei: da lo intelletto carnale; cioè letterale e morale, fu incitato Dante a l’amore de la santa Teologia.
C. XXXI — v. 118-126. In questi tre ternari lo nostro autore finge come, posto dinansi a Beatrice, stava colli occhi suoi fermi alli occhi di Beatrice; e come vidde mirabile cosa. Dice così: Mille disiri; cioè mille ferventi desidèri, più che fiamma caldi; cioè più ardenti che la fiamma del fuoco, Strinsermi li occhi; cioè strinseno li miei occhi di me Dante, alli occhi rilucenti; cioè di Beatrice, Che; cioè li quali occhi, pur sovra ’l Griffone stavan saldi: sempre la Teologia ne le suoe sentenzie e nei suoi intendimenti sta ferma sopra ’l Verbo Divino umanato. Et arreca una similitudine molto propria: Come in sul specchio Sol; s’intende raggia e risplende e riflette li suoi raggi fuora dello specchio, così e, non altrementi; che ditto è del Sole e de lo specchio, La doppia fiera; cioè lo griffone, cioè Cristo che era rappresentato in essa come ’l Sole ne lo specchio; Iddio et omo, e però finse di sopra che ’l griffone fusse mezzo d’oro e mezzo bianco, misto con vermiglio, dentro vi raggiava; cioè nelli occhi di Beatrice, Or con altri, or con altri1 reggimenti: imperò che la Santa Scrittura, parlando di Cristo, ora parla di lui sì come d’omo, ora parla di lui sì come di Dio, ora lo figura agnello, ora lo figura leone; e così sono molte e varie figurazioni fatte di Cristo ne la Santa Scrittura. Pensa, Lettor; ora parla Dante al lettore del suo libro, dicendo: Pensa, Lettor; cioè tu, che leggi lo mio libro, s’io mi meravilliava, Quando vedea la cosa; cioè lo griffone, in sè star queta:
- ↑ Reggimenti è in senso di atti, gesti, come S. Antonio Abate, c. viii. «facendo strepito, o salti o reggimenti di garzoni dissoluti, o di ladroni». E.