103Indi mi tolse, e bagnato m’offerse
Dentro a la dansa delle quattro belle,
E ciascuna col braccio mi coperse.1
106Noi siam qui Ninfe, e nel Ciel semo stelle:2
Pria che Beatrice descendesse al mondo,
Fummo ordinate a lei per sue ancelle.
109Merrenti alli occhi suoi; ma nel giocondo3
Lume, che è dentro, aguzzeran li tuoi4
Le tre di là che miran più profondo.
112Così cantando cominciaro; e poi
Al petto del Griffon seco menarmi,
Ove Beatrice stava volta a noi.5
115Disser: Fa che le viste non rispiarmi:
Posto t’avem dinanzi a li smiraldi,
Unde Amor già ti trasse le suo armi.
118Mille disiri più che fiamma caldi
Strinsermi li occhi alli occhi rilucenti,
Che pur sovra ’l Griffone stavan saldi.
121Come in sul specchio Sol, non altrementi6
La doppia fiera dentro vi raggiava
Or con altri, or con altri reggimenti.7
124Pensa, Lettor, s’io mi meravilliava,
Quando vedea la cosa in sè star queta,
E sè ne l’idul suo si trasmutava.8
127Mentre che piena di stupor e lieta
L’anima mia gustava di quil cibo,
Che saziando sè, di sè asseta,
- ↑ v. 105. C. A. del braccio
- ↑ v. 106. C. A. siamo stelle:
- ↑ v. 109. Merrenti; meneremo te, ove l’r doppia dimostra la contrazione, all’esempio dei Trovatori. E.
- ↑ v. 110. C. A. aguzzeranno i tuoi
- ↑ v. 114. C. A. volta stava a noi.
- ↑ v. 121. C. A. Come allo specchio il Sol,
- ↑ v. 123. C. A. Ora con altri e altri
- ↑ v. 126. C. A. E nell’idolo suo