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C A N T O   X X X I.





1O tu, che se’ di là dal fiume sagro,
     Volgendo suo parlar a me per punta,
     Che pur per tallio m’era paruto agro,
4Ricominciò, seguendo senza cunta,
     Dì, dì se questo è vero: a tanta accusa
     Tua confession convien esser congiunta.
7Era la mia virtù tanto confusa,
     Che la voce si mosse, e pria si spense
     Che dalli organi suoi fusse dischiusa.
10Pogo sofferse; poi disse: Che pense?
     Risponde a me, che le memorie triste
     In te non sono ancor dall’acqua offense.1
13Confusion e paura insieme miste
     Mi pinser un tal Sì fuor de la bocca,
     Al qual intender fur mistier le viste.2
16Come balestro frange, quando scocca
     Per troppa tesa, la sua corda e l’arco,
     E con men foga l’asta il segno tocca;
19Sì scoppia’ io sottesso grave carco,
     Fuori sgorgando lagrime e sospiri,
     E la voce allentò per lo suo varco.

  1. v.12. C. A Non sono ancora in te dall’
  2. v. 15. C. A. mestier