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[v. 70-84] | c o m m e n t o | 739 |
capo che è segno di vittoria, come è stato ditto di sopra, Non la lassasse parer manifesta; cioè benché quil velo la velasse e coprisse sicchè manifestamente non si potea vedere, io pur viddi ch’ella dirissò li occhi inverso di me; e, come è stato ditto di sopra, la prima parte de la s. Scrittura, cioè lo vecchio testamento, è tutta velata di figure le quali si convegnano comprendere co la fede e co la pace dell’animo. Seguita la seconda lezione del canto 30.
Regalmente nell’atto ec. Questa è la seconda lezione del canto 30, nella quale finge come Beatrice aspramente riprese lui del suo errore, e divedesi tutta in 6 parti: imperò che prima finge come Beatrice, incominciando a parlare a Dante lo conforta che debbia guardare in lei e nominasi a lui e riprendelo, e come elli per lo riprendere si vergogna; ne la seconda finge, adducendo una similitudine, come per la riprensione proruppe in un grande pianto, et incominciasi quive: Sì come neve ec.; ne la tersa finge com’ella rivolse lo parlare suo in verso li angiuli parlando non di meno di Dante, et incominciasi quive: Ella pur ferma ec., ne la quarta finge come continua lo suo parlare ancora Beatrice di lui, et incominciasi quive: Non pur per opra ec.; ne la quinta, continuando lo suo riprendere, dimostra quando Dante si partitte da lei di ciò riprendendolo, et incominciasi quive: Sì tosto come ec.; ne la sesta finge e conchiude come conviene per Divina Iustizia che, inanti che Dante passi Lete, pianga et abbia debita contrizione del suo errore, et incominciasi quive: L’alto fato di Dio ec. Divisa la lezione, ora è da vedere lo testo co l’esposizioni litterali, allegoriche, ovvero morali.
C. XXX — v. 70-84. In questi cinque ternari lo nostro autore finge come la donna, la quale elli disse che avea veduto di sopra dirissare li occhi inverso lui di là dal rio, stando in su la sinistra coscia del carro, incominciò a parlare inverso lui molto aspramente, dicendo così: Regalmente; cioè a modo di re: imperò che costume è dei re di parlare altamente et aspramente, nell’atto; cioè ne la vista di fuori, ancor proterva; cioè la ditta donna anco a l’apparenzia di fuori superba e sdegnosa: questo atto si conviene a chi riprende; cioè parlare altamente e superbamente, Continuò; cioè lo suo parlare co la vista fatta di fuori in prima, come colui che dice; cioè come colui che incomincia a dire, e poi al di rieto riserba lo corruccio; e però dice: E ’l più caldo parlar dietro; cioè di po’ la incominciata orazione, all’ultimo, riserva; lo parlare più caldo, cioè più fervente; e perchè Dante la ragguardava, incominciò a parlare in questa forma: Guardami; cioè avvisami, ben; cioè tu, Dante, ben son, ben son Beatrice; ecco che si nomina ella a lui: questo è uno parlare indignativo, dicendo: Ben sono quella a cui tu ti desti prima, io sono Beatrice la quale tu tanto amasti prima, e poi ti par-