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insù quelle, per mellio vedere, Viene a veder la gente che ministra; cioè serve, cioè la ciurma che remiga e fa li servigi che s’appartegnano a loro, Per li altri legni: imperò che nel suo non fa bisogno; ma nelli altri sì, et a ben far li accora; cioè li conforta o co le parole o co la sua presenzia: al suo legno non è di bisogno al quale sempre è presente, In su la sponda del carro sinistra; cioè in su la parte che si ferma insù la rota che figura lo vecchio testamento: questa sponda del carro sinistra figura la dottrina de la Chiesa proibitiva e punitiva, e però sta insù quella rota: imperò che nel vecchio testamento Iddio facea manifeste e tostane vendette di coloro che disubidivano li suoi comandamenti; e però finge che Beatrice fusse in su questa sponda, perch’ella riprenderà Dante, come apparrà di sotto, e bene la simillia a l’ammirallio: imperò che la santa Scrittura è quella che ci conforta a le virtuose opere e rimuoveci da le viziose, minaccia pene a chi fa male, promette bene infinito a chi opera bene; e però la sponda destra del carro significa la dottrina de la Chiesa esortativa e premiativa, che sta insù la destra rota che significa lo nuovo testamento, che promette vita eterna a chi opera bene, Viddi la donna; cioè io Dante, insù la ditta sponda, viddi la donna, che; cioè la quale, pria m’appario; cioè a me Dante, come ditto è di sopra, Velata; cioè di velo bianco e con la ghirlanda de lo ulivo in testa, sotto l’angelica festa; cioè sotto li angiuli che stavano sopra lo ditto carro e faceano festa al Grifone, dicendo: Benedictus, qui venis in nomine Domini, come ditto fu di sopra, Drizzar li occhi; cioè suoi de la ditta donna: alcuna volta li occhi de la Teologia significano li occhi di coloro che la studiano, li quali oltra li corporali sono la ragione e lo intelletto, e così di coloro che la insegnano e che a lei serveno, facendola osservare; alcuna volta significano lo intelletto litterale et allegorico ch’è in essa, e così s’intende qui: imperò che dirissare la Teologia li occhi suoi inverso Dante non fu altro che dirissare Dante lo suo intelletto a considerare lo senso litterale et allegorico de la s. Scrittura, e per quello riprendersi da fallo suo elli medesimo, come apparrà di sotto, di qua dal rio; cioè in mentre ch’io Dante era di qua dal fiume Lete, che non avea anco avuto la generale contrizione, che è necessaria a diminticare ogni macchia di peccato e lo suo fomite, e la contrizione de l’avere abbandonata la vita più virtuosa per la meno virtuosa, e quando la viddi, Quando mi volsi; cioè io Dante, al suon del nome mio; cioè quando disse di sopra: Dante, perchè Virgilio se ne vada ec. Che; cioè lo quale nome, di necessità qui; cioè in questo luogo, si rigistra; cioè si scrive e nominasi. Et è qui da notare, perchè lo nome de l’autore si registra più qui, che in altro luogo; e che necessità è questa. E questo può essere manifesto per quello che