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64 | p u r g a t o r i o ii. | [v. 61-72] |
Golfo de la Spezia, e Turbìa; questa è un’altra terra di Genovesi, che finisce la riviera di verso ponente, in verso la Provensa; e tra l’una e l’altra terra sono montagne altissime lungo ’l mare, e chiamasi riviera, et èvi molte coste faticose et alte molto, e però dice: la più diserta; cioè abbandonata per la sua aspressa, La più romita costa; cioè la più dirupata e chiusa, è una scala, Verso di quella; cioè a rispetto di quella del monte del purgatorio, agevole et aperta; che sono adiettivi contrari a quelli di sopra: agevole è contrario alla diserta, aperta è contrario a la romita. Or chi sa da qual man; cioè o da la ritta, o da la manca, la costa cala, Disse il Maestro mio; cioè Virgilio, fermando il passo; per mellio vedere, Sì che possa salir chi va senz’ala, cioè Dante che andava col corpo? E mentre ch’ei; cioè Virgilio, tenendo il viso basso; come fa chi pensa, Esaminava del cammin la mente; cioè considerava ne la mente qual cammino dovesse prendere, Et io; cioè Dante, mirava suso intorno al sasso; che si convenia montare. E ben finge l’autore che la ragione, significata per Virgilio, esaminava la mente del cammino; e la sensualità, significata per lui ragguardava lo sasso; cioè la duressa del sallire all’altessa de la penitenzia. E verisimilmente significa che venisseno da man sinistra: imperò che nel purgatorio non si va se non inverso mano ritta, e però volendo mostrare che venisse verso loro, che stavano ad aspettare e vedere, convenia che venisse la gente di verso mano sinistra di Dante, e però dice: Da man sinistra; allegoricamente finge che lentamente venisse questa gente: imperò che erano stati negligenti a venire a lo stato de la penitenzia, et in contumacia de la santa chiesa, perch’erano vissuti scomunicati; ma a la fine s’erano ricognosciuti, e però finge che venisseno lentamente, m’apparì; a me Dante, una gente D’anime; cioè una generazione d’anime, che moveano i piè ver noi; cioè verso me Dante e Virgilio su per quello primo balso, E non parea; che movesseno li piei: sì venivan lente; cioè sì venivano lentamente, che non parea che si movesseno.
C. III— v. 61-72. In questi quattro ternari lo nostro autore finge come elli notifica a Virgilio l’avvenimento de la gente, unde si potrà avere consillio; e come Virgilio lo conforta che vadino verso loro, dicendo così: Leva, diss’io; Dante a Virgilio, Maestro, li occhi tuoi; li quali elli avea abbassati, esaminando la mente del cammino: li occhi de la ragione sono la comperazione e discrezione, li quali si denno levare da la ragione a ciò che possa consilliare: Ecco di qua; cioè di verso man sinistra, chi ne darà consillio; cioè al nostro cammino, Se tu da te medesmo aver nol puoi: molte cose sono a che non si può stendere la ragione umana, e massimamente ne le cose spirituali, unde si dè lassare consilliare a la santa chiesa che àe sopra ciò la