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C A N T O   X X X.





1Quando ’l Settentrion del primo Cielo,
     Che nè occaso mai seppe, nè orto,
     Nè d’altra nebbia che di colpa velo,
4E che facea lì ciascuno accorto
     Di suo dover, come ’l più basso face,
     Qual timon gira per venire a porto,
7Fermo s’affisse, la gente verace1
     Venuta prima che ’l Griffone; et esso2
     Al carro volse sè com’a sua pace;
10Et un di loro, quasi dal Ciel messo,3
     Veni sponsa de Libano, cantando
     Gridò tre volte, e tutti li altri appresso.
13Qual i beati al novissimo bando
     Surgeran presti, ogni un di sua caverna,
     La rivestita carne alleviando;4
16Cotali in su la divina basterna,
     Si levar cento, ad vocem tanti senis,5
     Ministri e messaggier di vita eterna.
19Tutti dicean: Benedictus qui venis,
     Fiori gittando di sopra e d’intorno,6
     Manibus o date lilia plenis.

  1. v. 7. C. A. Ferma s’
  2. v. 8. C. A. il Grifon ed
  3. v. 10. C. A. da Ciel
  4. v. 15. C. A. rivestita voce
  5. v. 17. C. A. a voce
  6. v. 20. C. A. E fior