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vita corporale di Cristo, e la latitudine che fu la dottrina sua fu loro nota; e però finge Ezechiel che le penne de le braccia fusseno stese, l’una dall’uno braccio e l’altra dell’altro, e coniungessensi la penna dell’uno co la penna dell’altro1. Le penne piene d’occhi; qui finge, secondo s. Ioanni nel predetto libro, che le penne de le ditte 6 ali fusseno piene d’occhi d’entro e di fuori, che significano la circuspezione che fu data da Dio ai ditti Evangelisti, a vedere d’entro la divinità del Verbo velata sotto l’umanità di Cristo e di fuori la sua umanità coniunta co la divinità, sicchè queste due nature faceano uno individuo. Et anco secondo s. Ioanni aveano occhi d’inanti e di rieto, a significare che ebbeno circuspezione a considerare le figure e profezie passate nel vecchio testamento dal principio del mondo infine a la sesta età, ne la quale venne Cristo e da lui s’incominciò e da la sesta infine a la fine del mondo, quando Cristo verrà ad iudicare. e li occhi d’Argo, Se fosser vivi, serebber cotali; arreca ora similitudine de la fizione poetica. Finge Ovidio, Metamorfosi nel libro primo, che Argo filliuolo d’Aristore ebbe cento occhi intorno al capo, e mai non dormiano se non due per volta, al quale Iunone diede a guardare Io mutata in vacca, la quale Mercurio liberò, uccidendo Argo talliandoli la testa; unde Iunone prese lo capo d’Argo e puoselo a la coda dei suoi2 paoni mutandolo ne la ditta coda, et allora diventonno piene d’occhi le code de’ paoni. E però dice l’autore che, se li occhi d’Argo fusseno vivi, serebbeno tali quali quelli de li Evangelisti preditti: però che Argo fu ditto avere cento occhi per la sua grande circuspezione, e così li ditti Evangelisti: e non vuole che s’intenda che, ben ch’elli figuri quelli occhi essere ne le penne dell’ali, ch’ei fusseno fatti come li occhi de le penne del paone, che paiano occhi perchè ànno figura d’occhi; ma non ànno l’effetto de li occhi: imperò che non vedono, e quelli de li Evangelisti vedeano come vedeano li occhi d’Argo vivo.
C. XXIX— v. 97-105. In questi tre ternari lo nostro autore, seguitando la fizione de la processione ch’ei finge che vedesse venire in verso sè, che figura lo studio de la Bibbia ch’elli prese compiuta la sua penitenzia de la Santa Scrittura, e che dè pilliare ciascheduno fidele cristiano di po’ la sua penitenzia, esercitando sè ne le opere sante, vedendo prima quello che si contiene ne la Bibbia nel vecchio testamento, appresso quel che si contiene nel nuovo, ditto per li Evangelisti; e, se non può vedere per sè, seguiti la dottrina de la santa Chiesa, figurata per Matelda; cioè la s. predi-