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   704 p u r g a t o r i o   x x i x . [v. 58-70]

splende la Luna: imperò che per la tenebra più appare lo splendore, nel suo mezzo mese; cioè quando la Luna è quinta decima: imperò che allora è lo suo mese, nel quale ella fa lo corso suo mezzo. Io; cioè Dante, mi rivolsi d’ammirazion pieno; vedendo le cose preditte, Al buon Virgilio; lo quale era di rieto a me: imperò che queste cose apprende la sensualità e non la ragione, e però sta di rieto la ragione dimandandolo, s’intende per quil che seguita, de la significazione di queste cose, et esso; cioè Virgilio, mi rispuose; per questo, che dice che Virgilio li rispuose, si dimostra ch’elli lo dimandò, Con vista carca; cioè carica, di stupor; cioè di meravillia, non meno; cioè non minore che fusse lo mio stupore. E dice che rispuose con vista; ma non con parole: imperò che fece atto, come fa chi si meravillia senza parlare; e debbiamo attendere che l’autore nostro in questi1 figurazioni à seguitato l’Apocalissi di s. Ioanni, mutando le figure e le loro2 figurazioni a suo modo, e chi leggerà quello vedrà che quinde l’àe cavate.

C. XXIX — v. 58-70. In questi quattro ternari lo nostro autore finge come, ritornato anco da l’aspetto di Virgilio a l’aspetto dei ditti candelabri, fu ammonito da Matelda che ragguardasse all’alte cose che seguivano, dicendo così: Inde; cioè poi che Virgilio mi fece tale atto, rendei; io Dante, l’aspetto; cioè lo mio sguardo, all’alte cose; cioè a vedere quelli candelabri e quelli lumi, ch’erano alte cose, Che; cioè le quali, si moveano in contra a noi; ecco che già erano venuti li ditti candelabri tanto in verso loro, che veniano loro incontra dall’altra banda del fiume, sì tardi; cioè sì3 agiatamente, Che foran vinte; cioè ne l’andare, da novelle spose: imperò che serebbeno ite più ratte di quelli candelabri. Questa tardessa non finge qui l’autore sensa cagione: lo nostro autore finge che Matelda li dimostri queste cose, che non è altro a dire se non che la dottrina dei predicanti dimostra a lui, et a’ fideli cristiani l’ordine e ’l processo dell’umana salute dal principio del mondo e da la creazione de l’omo infine a l’avvenimento di Cristo; e però prima finge come vidde, e questo si dè intendere leggendo o udendo de la dottrina de la santa Chiesa, lo lume de lo Spirito Santo che illuminò lo paradiso delitiarum, e lo primo omo e la prima femina del lume naturale, e questo fu figurato per lo Sole che vidde prima; poi, come venneno li 7 doni de lo Spirito Santo molto tardamente nelli omini, et a poghi omini: però che non era anco lo tempo de la grazia; poi, come venneno coloro che credetteno in Cristo venturo, li quali finge vestiti di bianco; poi, coloro che compuoseno li 24 libri de la Bibbia, et essi

  1. C. M. in queste— ; e il Riccard. — questi — per parità di desinenza, come porti, salubri ec. E.
  2. C. M. significazioni
  3. C. M. sì pianamente,