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79Questi stendali drieto eran maggiori
     Che la mia vista; e, quanto a mio avviso,
     Diece passi distavan quei dai fiori.1 2
82Sotto così bel Ciel, com’io diviso,
     Ventiquattro seniori a du’ a due3 4
     Coronati venian di fior d’aliso.5
85Tutti cantavan: Beneditta tue
     Ne le fillie d’Adamo, e benedette
     Sien in eterno le bellezze tue.
88Poscia che i fior e l’altre fresche erbette
     A rimpetto di me dall’altra sponda
     Libere fur da quelle genti elette,
91Sì come luce luce in Ciel sigonda,6
     Vennero appresso a lor quattro animali,
     Coronati ciascun di verde fronda.
94Ciascun era pennuto di sei ali,7
     Le penne piene d’occhi; e li occhi d’Argo,
     Se fosser vivi, serebber cotali.8
97A descriver lor forma più non spargo
     Rime, lettor, ch’altra spesa mi strigne
     Tanto, che ’n questa non posso esser largo.9
100Ma legge Ezechiel, che li dipigne
     Come li vidde da la fredda parte
     Venir con vento, con nube e con igne;10
103E qual li troverai ne le suo carte,11
     Tali eran quivi, salvo ch’a le penne
     Giovanni è meco, e da lui si diparte.

  1. v. 81. C. M. Dieci
  2. v. 81. C. A. Dieci passi distavan quei di fuori.
  3. v. 83. C. M. signori
  4. v. 83. C. A. a due a due
  5. v. 84. C. A. fiordaliso.
  6. v. 91. C. M. segonda
  7. v. 94. C. A. Ognuno
  8. v. 96. C. A. S’el fosse vivo
  9. v. 99. C. A. che a questa
  10. v. 102. C. A. con venti,
  11. v. 103. C. M. E quali i troverai