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c o m m e n t o |
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terresti non possano cagionare mutamento ne la tersa regione e similmente delli aquatici, dei sapere che, perchè ’n circuito; cioè in tondo, tutto quanto L’aire si volge; cioè de la prima regione e de la seconda e de la terza, co la prima volta; cioè col primo mobile che gira in 24 ore da oriente in occidente, et inde per l’altro emisperio torna ad oriente, Se non li è rotto il cerchio d’alcun canto; questo dice, perchè ne la prima regione dell’aire sono molti monti e muri che rompeno la revoluzione dell’aire et anco ne la seconda regione, sì come si dice del monte Olimpo di Tessalia, del quale dice Lucano che passa infine a la tersa regione quando dice: Nubes excedit Olympus Lege deum. E sì come finge l’autore del monte del purgatorio che da la porta del purgatorio in su tanto, quanto è alto, rompe la revoluzione dell’aire de la tersa regione, e da inde ingiù de la seconda e de la prima che non fa in giro la revoluzione sua; e per questo si può vedere, perchè l’aire è sano et infermo, secondo li luoghi, lo quale sarebbe tutto sano e tutto infermo se tutto girasse; ma perchè sta saldo u’ è impedito lo suo girare, e quil che gira di sopra non può mandare di sotto perfettamente la sua influenzia, impedito da la forte resistenzia di quello di sotto o da la debile azione di quel di sopra, però addiviene che in uno luogo più si corrompe quil di sotto che in uno altro, et in uno tempo più che in uno altro. In questa altezza; cioè di sopra al paradiso terresto, che; cioè lo quale, tutt’è; cioè tutta è, disciolta; cioè libera da impedimento: imperò che di sopra l’aire è libero, e non v’è cosa che impacci la sua revoluzione, Nell’aire vivo; chiama aire vivo quello del principio de la tersa regione in su, perchè è; vicino a la spera del fuoco; et è quello che li Grammatici chiamano aether, e muovesi tutto in giro come la spera del primo mobile, tal moto percuote; quale detto è del primo mobile, E fa sonar la selva; cioè1 el moto del primo mobile, percotendo l’aere, muove la selva e l’aere2 suona, perchè; cioè per ch’ella, è folta; cioè piena d’arbori, et ecco la cagione perchè suona. E la percossa pianta tanto puote; cioè à tanta virtù, Che della sua virtute l’aura impregna; cioè riempie l’aire lo qual si muove e fa vento de la sua virtù e del suo odore; e questa è la cagione, perchè qui si sente suono di vento delicatissimo et odore soavissimo, E quella; cioè aura: propriamente aura è vento delicato, poi girando in torno; alla spera della terra, scuote; cioè la virtù de le piante della quale ella è ripiena, quando passa sopra essa come farebbe un ramo bagnato quando fussi girato intorno, E l’altra terra; cioè quella del nostro emisperio, secondo che è degna; cioè
- ↑ C. M. lo movimento de l’aire, nel quale percuote lo movimento del primo mobile,
- ↑ C. M. percotendo lui muove, e la selva mossa dall’aire