70Quando si strinser tutti ai duri massi
Dell’alta ripa, e stetter fermi e stretti,
Come a guardar, chi va dubbiando, stassi.
73O ben finiti, o già spiriti eletti,
Virgilio incominciò, per quella pace
Ch’io credo che per voi tutti s’aspetti,
76Ditene, dove la montagna giace,
Sì che possibil sia l’andare in suso:
Chè perder tempo a chi più sa più spiace.
79Come le pecorelle escon del chiuso
Ad una, a du’, a tre, e l’altre stanno
Timidette atterrando l’occhio e il muso;
82E ciò che fa la prima, e l’altre fanno,
Addossandosi a lei, s'ella s’arresta,
Semplici e quete, e lo perchè non sanno;
85Sì viddi io muover, a venir, la testa
Di quella mandria fortunata allotta,
Pudica in faccia, e ne l’andare onesta.
88Come color dinanzi vidden rotta
La luce in terra dal mio destro canto,
Sì che l’ombra era da me a la grotta,
91Restaro, e trasser sè indietro alquanto,
E tutte le altre che veniano appresso,1
Non sapendo perchè, fenno altrettanto.
94Senza vostra dimanda io vi confesso,
Che questo è corpo uman, che voi vedete,
Per che il lume del Sole in terra è fesso:
97Non vi meravilliate; ma credete,
Che non senza virtù che dal Ciel vegna,
Cerchi di soperchiar questa parete.
- ↑ v. 92. C. A. E tutti gli altri