76Quali si stanno ruminando manse
Le capre, state rapide e proterve
Sovra le cime, avanti che sian pranse,
79Tacite all’ombra, mentre che ’l Sol ferve,
Guardate dal pastor che ’n su la verga
Poggiato se, e lor di posa serve:12
82E qual el mandrian, che fuor alberga
Lungo ’l peculio, e quieto pernotta,
Guardando perchè fiera nollo sperga;
85Tali eravamo tutti e tre allotta,3
Io come capra, et ei come pastori,
Fasciati quinci e quindi d’alta grotta.4
88Pogo potea parer lo Ciel di fuori;5
Ma per quel pogo vedev’io le stelle
Di lor solere e più chiare e maggiori.
91Sì ammirando, e rimirando quelle,6
Mi prese il sonno, e ’l sogno che sovente,7
Anti che ’l fatto sia, sa le novelle.
94Nell’ora, credo, che dell’oriente
Prima raggiò nel monte Citerea,
Che di foco d’amor par sempre ardente,
97Giovana e bella in sogno mi parea
Donna veder andar per una landa
Colliendo fiori, e cantando dicea:
100Sappia qualunqua il mio nome dimanda,
Ch’io mi son Lia, e vo movendo intorno
Le belle mani a farmi una ghirlanda.
- ↑ v. 81. Se; è terza persona dall’infinito sere. E.
- ↑ v. 81. C. A. e lor poggiato serve:
- ↑ v. 85. C. A. eravam noi tutti
- ↑ v. 87. C. A. dalla grotta.
- ↑ v. 88. C. A. Poco pareva lì del Ciel
- ↑ v. 91. C. A. Sì ruminando,
- ↑ v. 92. C. A. e il sonno che