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calina; cioè scala. Souvenha us; cioè che voi vi ricordiate, a temps; cioè quando serà tempo, quando serete inanti a Dio, de ma dolor; cioè del mio dolore, che voi preghiate Iddio che mi spacci di questa mia purgazione per la quale io sento dolori1. Ecco che indutto à l’autore messer Arnaldo a parlare francioso, per mostrare ch’elli fu di Francia, e per mostrare al lettore ch’elli seppe lo francesco. Poi s’ascose; cioè poi che ebbe ditto le ditte parole, messere Arnaldo s’appiattò, nel fuoco; cioè ne la fiamma preditta, che; cioè lo quale fuoco, li affina; imperò che li purga dal peccato de la lussuria; cioè de la sua inquinazione e bruttura, come s’affina l’oro e purgasi nel fuoco de le brutte misture. E qui finisce lo xxvi canto, et incominciasi lo xxvii.
- ↑ Togliamo dal Journal des Savans, Février 1830, la lezione d’Arnaldo tale quale ci venne offerta dal Raynouard. Codesto benemerito letterato per trovare un testo provenzale conforme alla grammatica e lessigrafia di quell’epoca dovette sceglierne le varianti dai Codici della Biblioteca reale di Parigi, da quelli dell’Arsenale, da tutti quelli di Firenze e da’ più riputati di Roma, e siffatta lezione sua concorda con quella della nostra copia dell’Antaldino, eccettuati due luoghi. E.
Tan m’abellis vostre cortes deman,
Cu’ieu non me puesc ni m voil a vos cobrire;
142Ieu sui Arnautz, che plor e vai cantan;
Consiros vei la passada follor,
E vei jauzen lo joi qu’esper denan.x 1
145Aras vos prec, per aquella valor
Que us guida al som sens freich e sens calina,
Sovegna vos atenprar ma dolor.x 2
Pur. T. II. | 41 |