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   614 p u r g a t o r i o

49Et accostarsi a me, come davanti,1
     Essi medesmi che m’avean pregato,
     Attenti ad ascoltar nei lor sembianti.
52Io, che du’ volte avea visto lor grato,
     Incominciai: O anime, secure2
     D’aver quando che sia di pace stato,
55Non son rimase acerbe, nè mature
     Le membra mie di là; ma son qui meco
     Col sangue suo e co le suo’ giunture.
58Quinci su vo, per non esser più cieco:
     Donna è di sopra che ne acquista grazia;
     Per che il mortal pel vostro mondo reco.
61Ma se la vostra maggior vollia sazia
     Tosto divegna, sì che il Ciel v’alberghi,
     Che è pien d’amore e più ampio si spazia;3
64Ditemi, a ciò che ancor carte ne inverghi,4
     Chi siete voi, e che è quella turba,5
     Che se ne va di rieto ai vostri terghi?6
67Non altramente stupido si turba
     Lo montonaro, e rimirando ammuta,7
     Quando rozzo e salvalico s’inurba,
70Che ciascun’ombra fece in sua paruta;
     Ma poi che funno di stupore scarche,8
     Lo qual nelli alti cuor tosto s’attuta:9
73Beato te, che de le nostre marche,
     Incominciò colui che pria ne inchiese,10
     Per morir meglio esperienzia imbarche!

  1. v. 49. C. A. E raccostarsi
  2. v. 53. C. M. C. A. sicure
  3. v. 63. C. M. più anco si spazia,
  4. v. 64. C. A. ne verghi,
  5. v. 65. C. A. e chi è
  6. v. 66. C. A. diretro a’
  7. v. 68. C. M. C. A. montanaro
  8. v. 71. C. A. furon
  9. v. 72. C. A. negli atti lor
  10. v. 74. C. A. Ricominciò colei,